I Brasadè dell’Abbazia, biscotti secchi a forma di ciambella fatti con farina, vino bianco e olio d’oliva, secondo l’antica ricetta dei frati della vicina Abbazia cistercense di Santa Maria di Rivalta, tramandata di generazione in generazione, di cui il Panificio Barabino è rimasto l’unico custode.
Il nome brassadè pare rimandi al termine braccialetto. Infatti l’usanza è quella di infilare con uno spago bianco 11 ciambelle. 5 con la parte piatta nello stesso verso e 5 nel verso opposto. L’undicesima ciambella verrà usata come fermaglio a cui si legano i due capi dello spago.
Le più conosciute sono quelle di Staghiglione (Borgo Priolo) ottenute con impasto per dolci non lievitato e quelle di Broni preparate con impasto di pane leggermente dolcificato. Nel 2006 hanno ricevuto la certificazione De.C.O..
Queste ciambelline sono fatte ancora rigorosamente a mano e il trucco sta nella doppia cottura: la prima volta vengono bollite e successivamente passate in forno a legna. Da qui il nome brasadè, cotto due volte.
Per la loro composizione – che tende a una conservazione molto lunga –, per la semplicità degli ingredienti e per il loro confezionamento, non è difficile pensare ai brasadè come a un dolce contadino. E forse non era nemmeno considerato un vero e proprio dolce, ma un alimento per spezzare la fame, tanto più che per la sua legatura, la collana era facilmente trasportabile. Origini antiche e povere, quindi, come ogni attuale simbolo di tradizione e di quelle radici che tentiamo di rinnovare.
DATI SUL PRODOTTO
DESCRIZIONE
Ingredienti:
- Farino di grano tenero "00";
- Olio di Oliva;
- Zucchero;
- Vino Bianco Secco
- Bicarbonato
- CremorTartaro
- Sale.
Peso: 400g.